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IL MUSEO

IL MUSEO
Il museo facente parte della rete "Musei Sistini del Piceno" è all'interno del chiostro dove sono conservate diverse reliquie del Santo:
Il crocifisso dipinto su carta del 1400. Dietro la custodia in legno fatta dallo stesso San Giacomo c'è un pezzo di carta del 1400 scritto con inchiostro rosso: "Isto crocifisso era del veato Jacopo lo quale lo portava lui per sua devozione".

Un busto-reliquiario in legno policromo. Su base ottagonale, il santo reca sulla mano destra il calice e nell'altra il libro dei vangeli, appeso al cordone è il rosario. Sul petto del Santo c'è un piccolo ovale portareliquia. Il busto, che colpisce per l'espressività del volto è anche finemente lavorato e decorato. L'opera è stata scolpita a Napoli nel 1615 con l'intento di donare alla comunità di Moteprandone un’insigne reliquia del Santo.

Il bastone da viaggio custodito gelosamente per generazioni dalla famiglia De Vecchis di Ancarano e donato degli anni 1980 al Convento.
Una tonaca, il mantello e 3 piccole bisacce da viaggio in cui era solito mettere un pò di fave che mangiava durante il viaggio.
I paramenti liturgici per celebrare la Messa. Tra cui un camice del 1400, che è il più antico lavoro eseguito a tombolo, di cui si abbia conoscenza.

Un trittico di avorio (cm28x20) con intarsi in legno e osso attribuito alla bottega degli Embriaghi (secolo XV). Trittico che San Giacomo portava con se e davanti al quale celebrava la messa. Nella parte centrale risalta la vergine in piedi col piccolo Gesù, tra quattro angeli oranti, con le ali puntate, mentre viene incoronata; a sinistra è raffigurata S. Caterina d'Alessandria con un'altra santa, mentre a destra sono rappresentati i santi Pietro e Paolo Apostoli.

Calice nielato appartenuto a San Giacomo, arte abruzzese del secolo XV.

Casseta per reliquie, in cuoio e metallo su struttura lignea del sec. XIV-XV. Questo cofanetto veniva usato da San Giacomo per custodire il suo sigillo.

Il sigillo di San Giacomo, un timbro in ferro con il simbolo del nome di Gesù (IHS) e le iniziali del suo nome ( I A).

La tazza di San Giacomo, rivestita di metallo argentato, contiene l'incisione: tazza appartenuta e usata da S, Giacomo della Marca.

Reliquiario in argento, arte romana del secolo XIXI, contenente una reliquia di San Giacomo.

Sulla parete sono riportati alcuni episodi della vita del Santo, dipinti su tela da Cesare Peruzzi di Montelupone nel 1926.

Un quadro, olio su tela di fra Atanasio Favini (1826) che riproduce il cardinale Francesco della Rovere mentre dona l'immagine della Madonna delle grazie a San Giacomo.































































 

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GALLERIA FOTOGRAFICA
Busto-reliquiario in legno policromo 1615

   MUSEO  all'interno del  chiostro
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All'interno del chiostro c'è
la nuova sede del museo

Crocifisso dipinto su carta del 1400

Bastone da viaggio

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Camice del 1400

Vesti del 1400

trittico di avorio
(cm28x20)

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Calice nielato appartenuto a San Giacomo, arte abruzzese del secolo XV. 

Casseta per
reliquie
Il sigillo di San Giacomo

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Tazza di San Giacomo


Cesare Peruzzi di Montelupone nel 1926.
S.Giacomo entra nell'ordine francescano
Cesare Peruzzi di Montelupone nel 1926.
S.Giacomo entra a Praga con l'imperatore Sigismondo

Domenica 15 luglio 2012
Presentato il nuovo allestimento
del Museo di San Giacomo

 

articolo: ufficiostampa del Comune di Monteprandone

Domenica 15 luglio alle ore 19,00 presentato al pubblico e alle autorità presenti il nuovo allestimento del museo “San Giacomo della Marca”, inserito nella rete diocesana intercomunale dei Musei Sistini, ubicato in un locale attiguo al chiostro del Santuario “San Giacomo della Marca e della Madonna delle Grazie” di Monteprandone.
L’inaugurazione sarà occasione per mostrare la bellezza degli oggetti antichi esposti appartenuti sia al Santo monteprandonese, sia al missionario francescano, mons. Eugenio Massi, deceduto in Cina durante i bombardamenti della seconda Guerra Mondiale.
Per quanto riguarda gli oggetti appartenuti a San Giacomo della Marca le sue vesti e alcuni suoi paramenti sono esposti in una nuova teca a seguito del minuzioso e attento lavoro di recupero e di restauro svolto dall’esperto personale dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze - settore tessile.  L’altre nuova teca espositiva contiene i bellissimi e preziosissimi paramenti sacri di fattura cinese appartenuti a mons. Eugenio Massi. Sono vere e proprie opere d’arte in cui i ricami con fili d’oro sono richiamano alla nostra memoria gli inconfondibili motivi artistici di derivazione orientale.  Questi straordinari paramenti e altri oggetti appartenuti al missionario francescano sono la novità del rinnovato allestimento museale che inevitabilmente ha comportato migliorie nella nuova disposizione dell’ambiente stesso. Un ringraziamento particolare va alla Dottoressa Paola Di Girolami, direttrice della rete diocesana intercomunale dei Musei Sistini, per l’impegno e la passione profusi. L’iniziativa è stata realizzata grazie alla sinergia tra Diocesi di San Benedetto del Tronto, Ripatransone Montalto, Comune di Monteprandone e Santuario di San Giacomo della Marca che di comune accordo hanno contribuito economicamente con quote uguali alla spesa totale del nuovo allestimento che ha visto anche il determinante contributo dello sponsor Picena Zinc di Centobuchi.